Elisa Pernici sul numero di febbraio

di Serramenti Design e Componenti

Sul numero di febbraio, il periodico specializzato “serramenti design e componenti” ha fatto luce su tutti gli importanti cambiamenti che il 2020 sta portando per i professionisti dei serramenti. Nel Primo Piano a cura di Giuseppe Colas e Ettore Galbiati, emergono gli aspetti normativi legati all’entrata in vigore delle parti 2 e 3 della norma UNi 11673, che regolano la professione degli installatori/posatori dei serramenti.

Le UNi 11673-1-2-3 fanno dell’Italia il primo Paese Ue ad avere dettagliato e regolato in modo puntuale ed univoco una delle fasi più critiche per il mantenimento delle prestazioni del serramento: la sua posa in opera.

TRE DOMANDE A ELISA PERNICI

PRESIDENTE DI FEDERPOSA

Estratto dalla rivista “serramenti design e componenti” n°2 – 2020

 

Come mai nelle nuove norme è presente un’appendice sugli aspetti etici e deontologici per le organizzazioni di valutazione e/o convalida e per gli installatori/posatori di serramenti?

«Finalmente esiste una normativa che regola il processo di formazione professionale dei posatori, secondo criteri univoci e in modo indipendente rispetto a interessi di parte. La partecipazione ai corsi di formazione professionale per ottenere una qualifica riconosciuta permetterà ai posatori di serramenti di fare la differenza nel mercato, indipendentemente dall’associazione alla quale vorranno aderire. I riferimenti agli aspetti etici e deontologici sono esplicitamente previsti dalla Legge 4/2013 e sono perciò un elemento significativo, in quanto la UNI 11673-2 è la prima norma tecnica italiana che li prevede. Saranno utili anche a fare chiarezza distinguendo fra la formazione professionale – che ha valore ai fini del riconoscimento della qualifica professionale – e altre attività rivolte al mondo della posa ma che non hanno la stessa rilevanza».

Quali effetti avrà l’emanazione delle norme sulla filiera?

«Stiamo già assistendo a importanti ripercussioni. La prima è la diversa percezione di un settore sempre più orientato all’innovazione, che considera la formazione professionale e perciò la qualificazione degli operatori come un elemento di primaria importanza per svolgere anche le attività almeno sulla carta più semplici. L’esperienza e le capacità maturate sul campo non sono più considerate sufficienti. Fortunatamente questo approccio è condiviso da un’ampia parte degli operatori, specie dalle nuove generazioni, per i quali la possibilità di “spendere” la propria qualificazione professionale è fondamentale per fare la differenza nel mercato. L’auspicio è che questa consapevolezza si manifesti anche in altri ambiti quali le costruzioni edili, l’installazione degli impianti, ecc.».

Cosa cambierà per chi è già in possesso di qualifiche e per chi propone marchi di qualità al mercato?

«Per i primi, oggi è pacifico che il valore delle certificazioni e delle qualifiche già conseguite, specie sulla base della UNI 11673-1, è del tutto relativo. Tutti coloro che vorranno essere riconosciuti come professionisti della posa dovranno seguire un percorso formativo rispondente alle nuove norme. Personalmente ritengo che i marchi di qualità che vorranno dirsi tali non potranno che prevedere il ricorso a professionisti qualificati ai sensi delle nuove norme, a garanzia del mantenimento delle prestazioni del serramento a seguito della sua posa in opera».

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